martedì 26 marzo 2013

La disperazione spinge i Sahrawi di Tindouf a raggiungere le file dell'AQMI (El Pais)

La disperazione spinge i Sahrawi di Tindouf a raggiungere le file dell'AQMI (El Pais)


26/03/2013

La frustrazione che imperversa nei campi di Tindouf (sud-ovest dell'Algeria) ha condotto un gruppo di sahrawi risieduti in questo territorio a raggiungere le file dell'organizzazione terroristica Al-Qaida nel Magreb islamico (Aqmi), sottolinea, lunedì, il quotidiano spagnolo ''El Pais''.

''Inserendo il passo a molti giovani Algerini, un gruppo dei sahrawi, frustrati dalla mancanza di prospettive, ha ricongiunto le file del ramo maghrebino di Al-Qaida'', ha scritto il giornale spagnolo a grande tiratura in un articolo intitolato ''l'ONU rilancia sua missione al Sahara su fondo di paura del contagio del terrorismo al Sahel''.

 Nello stesso contesto, l'autore dell'articolo indica avere intervistato tre ex-ostaggi dell'AQMI, in questo caso il francese Françoise Lerribe, e la coppia austriaca, Wolfgang Ebner e Andrea Kloiber, che gli hanno confermato che ''fra gli acquirenti di ostaggi apparivano dei sahrawi, come pure i loro capi algerini''.

 L'articolo, pubblicato in occasione del round che effettua attualmente nella regione l'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, Christopher Ross, sottolinea che gli Stati Uniti hanno espresso la loro preoccupazione riguardo l'aggravarsi dell'instabilità nella regione a causa della situazione al Sahel.

 Citando fonti diplomatiche, il quotidiano rileva che il nuovo segretario di Stato americano, John Kerry, teme che ''l'estensione del conflitto del Sahara, che dura da oltre 38 anni, non accentui l'instabilità nella regione e non contribuisca all'aumento dei movimenti terroristici'' che imperversano nella zona.

''El Pais'' ritorna, a questo proposito, sulle opinioni di Christopher Ross che ha affermato che la situazione nella regione del Sahel e la sua vicinanza ''rende più che mai urgente'' il regolamento della questione del Sahara.

Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

mercoledì 20 marzo 2013

Scambi delle visite familiari: Dieci membri della tribù Rguibat-Labeihat decidono di installarsi definitivamente a Smara

Scambi delle visite familiari: Dieci membri della tribù Rguibat-Labeihat decidono di installarsi definitivamente a Smara
19/03/2013











 
 
 

 
Dieci membri di una famiglia che appartiene alla tribù Rguibat-Labeihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio delle visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella città di Smara e di non tornare nei campi Tindouf.


Si tratta della signora Salka Mohamed El Madani (46 anni), sua figlia Azouha Mohamed Mbarek (23 anni), suo figlio Dadah (21 anni), Ben Akhoualha (18 anni), Ali (17 anni), Souad (12 anni), Benta (10 anni) e Ghalia (5 anni) ed i suoi due nipoti.
Erano arrivati a Smara il 7 marzo la corrente, nel quadro del quarto viaggio dell'operazione di scambio delle visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.


una foto che rappresenta i campi di tinduf


La libera scelta di queste persone di restare alla madre patria fra le loro viene a ribadire la volontà sincera dei Marocchini sequestrati nei campi di Tindouf di mettere un termine al calvario vissuto in questi campi, situati sul territorio algerino e nei quali il Polisario non cessa di perpetrare gravi violazioni dei diritti dell'uomo, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi




Il miracolato di Tindouf - memorie di un prigioniero di guerra




Fonti:
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martedì 12 marzo 2013

Saadani Maalainine presenta a Ginevra lo sviluppo della situazione delle donne e dell'infanzia nella regione sud




Saadani Maalainine presenta a Ginevra lo sviluppo della situazione delle donne e dell'infanzia nella regione sud
 11/03/2013

Saadani Maalainine membro del Corcas, ha partecipato alla conferenza organizzata dall'organizzazione per la comunicazione in Africa e della promozione della cooperazione economica internazionale (OCAPROCE internazionale), venerdì 8 marzo 2013, a Ginevra.

Questa conferenza che ha avuto luogo in margine della seconda sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo, aveva per tema "i diritti dei bambini nella società dell'informazione in Africa".

Molti esperti e responsabili dell'ONU hanno partecipato a questa conferenza, in particolare dott. Krishna Ahooja Patel, specializzata internazionale, che rappresenta la lega internazionale delle donne per la pace e la libertà (WILPF), Princesse Micheline Makou Djouma, presidente e rappresentante dell'OCAPROCE internazionale presso l'ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, New York e Vienna, come pure altri esperti e rappresentanti.

I partecipanti hanno messo in evidenza l'importanza che costituisce attualmente la società dell'informazione nella lotta contro la marginalizzazione e la precarietà dei bambini, delle donne e più generalmente la famiglia.

Da parte sua Saadani Maalainine ha evocato, in occasione del suo intervento, la situazione nei campi di Tindouf mettendo l'accento sulle sofferenze delle donne che sono confrontate alla precarietà al quotidiano per il fatto stesso delle condizioni in quali esse vivono a sapere l'esilio, l'assenza di libertà di spostamento e delle condizioni minime della vita.

La rappresentante del Corcas non ha trascurato di fare un parallelo con la situazione delle donne e dei bambini nella regione del Sahara al sud del Marocco dove le riforme hanno permesso un'evoluzione significativa delle condizioni di vita delle donne e delle famiglie, pur portando una progressione dei diritti legali e delle uguaglianze tra gli uomini e le donne e pertanto, un miglioramento delle condizioni di vita della famiglia e dei bambini.

Questo miglioramento delle condizioni di vita è concretato dalla riforma del codice della famiglia ed i programmi che contribuiscono a lottare contro l'insuccesso scolastico ed al sostegno dei figli scolarizzati delle famiglie in situazione d'indigenza.

http://youtu.be/LmhashIlBWg

Fonti:

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mercoledì 7 novembre 2012

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde



07/11/2012







Il Marocco chiama alla mobilizzazione internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, sul territorio algerino



Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato, martedì sera, un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde.



Suo maestà il re ha ribadito in questa occasione, che il regno tiene con forza alla prosecuzione del processo di regolamento sulla base ''di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia'' e ''sulla base fin da costanti ed obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.''



Il sovrano, d'altra parte, ha chiamato la Comunità internazionale e l'Algeria a porre fine al dramma sopportato dagli abitanti dei campi di Tindouf, che rinnova il richiamo all'alto commissariato ai profughi per procedere alla registrazione ed al censimento di quest'abitanti.



Suo maestà il re Mohammed VI ha rinnovato l'impegno a favore dell'applicazione della regionalizzazione avanzata, ''cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo.''



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale:



''Elogio a Dio.



Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.



Caro popolo,



Commemoriamo oggi con un grande orgoglio il 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, poiché non si tratta soltanto di celebrare un'epopea nazionale che ha incarnato il comportamento civilizzato adottato dal Marocco per il recupero di suo Sahara, ma egli è presa in considerazione anche la realizzazione storica per eccellenza, nella quale attingiamo in modo permanente i valori di patriottismo. Evoca per noi la simbiosi perfetta che collega il trono ed il popolo, come pure l'unanimità senza difetto che si è forgiato attorno alle costanti ed alle sacralità della nazione.



Fedele al giuramento immutabile della Marcia Verde, proseguiamo con fiducia e determinazione la dinamica che ha impegnato, e che è incessantemente rinnovata, per consolidare e consolidare il nostro modello societario voluto ed adottato da tutti i Marocchini.



Grazie sono rese a Dio, il nostro paese ha potuto iscrivere al suo attivo importanti realizzazioni. Frutta delle riforme politiche ed istituzionali sostanziali e profonde che abbiamo avviato con una volontà sincera, in qualsiasi coscienza ed in qualsiasi responsabilità, queste realizzazioni sono anche la conclusione di cantieri che strutturano che abbiamo messo in opera e di iniziative ambiziose che abbiamo lanciato per consolidare la coesione sociale, e garantire ai nostri concittadini le condizioni di una vita libera e degna, perfettamente in fase con le aspirazioni legittime del nostro fedele popolo .



Quest'opzione giudiziosa ha raccolto l'adesione unanime del popolo marocchino che si è interamente investito nel processo di riforme che conduciamo, che ribadiscono così la sua grande fiducia nelle sue istituzioni nazionali ed i suoi orientamenti strategici. Questo appare chiaramente attraverso le realizzazioni principali accumulate dal nostro paese, in particolare la consacrazione dell'alternativa democratica tra la maggioranza e l'opposizione, alternativa che il Marocco conosce dal 1997 e che si iscrive nel quadro di una pratica politica naturale e di una dinamica in movimento perpetuo. Si inserisce anche in un passo prospettivo ed una visione chiara e lucida tanto riguardo ai cittadini che per ciò che sono stati ed insiemi che il nostro paese conta come partner.



A tale riguardo, impegniamo tutti gli attori ed i responsabili, nelle varie istituzioni, a mostrarsi all'altezza delle responsabilità di cui sono responsabile.



Oltre all'esecutivo ed il potere giudiziario, richiediamo tutte le istanze elette, tenendo presente ogni livello, a costringersi in modo permanente al nuovo concetto d'autorità, in tutte le sue dimensioni e le sue ramificazioni. Poiché, infatti, l'eletto deve essere al servizio del cittadino, issarsi al livello della fiducia che ha messo in lui, e di oltrepassare le considerazioni personali o categoriali strette.



Caro popolo,



L'iniziativa giudiziosa di conferire al Sahara marocchino un'autonomia nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale, costituisce una svolta importante nel processo di regolamento definitivo di questo conflitto regionale artificiale, nella misura in cui accorda a tutte le popolazioni della regione una grande latitudine per gestire i loro affari locali, nel rispetto delle loro specificità culturali.



Tuttavia, la dinamica che quest'iniziativa audacIa ha impegnato mettendo in marcia un nuovo processo di negoziati, non è arrivata, finora, alla soluzione politica consensuale e definitiva scontata, in mancanza di volontà sincera delle altre parti che persistono nei loro maneggi ed i loro stratagemmi ostruzionisti.



Nonostante queste manovre disperate, il Marocco ribadisce la sua volontà di fare avanzare questo processo sulla base fin da costanti e degli obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig.Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.



È per questo che il Marocco tiene a sottolineare la necessità di costringersi ai parametri di ricerca di un regolamento, e soprattutto, di dare prova di realismo e di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che usufruisce di un sostegno che cresce da parte della Comunità internazionale.



Nello stesso contesto, vogliamo ricordare la posizione chiara, espressa recentemente dal signor Segretario generale delle Nazioni Unite, che sottolinea che spetta alle Nazioni Unite, nel quadro delle loro missioni, e parallelamente alla prosecuzione del processo di negoziato, incoraggiare lo sviluppo delle relazioni maroco-algerine, il cui Marocco non cessa di chiamare alla normalizzazione, compresa l'apertura delle frontiere, conformemente ai desideri di un certo numero di paesi e di organizzazioni internazionali.



Parallelamente, il Marocco chiama ad una forte implicazione della Comunità internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, all'interno del territorio algerino, dove imperversano, in tutta la loro crudeltà, la repressione, la coercizione, la disperazione e le privazioni, in violazione ovvia dei diritti umani più elementari.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro chiamata all'alto commissariato ai profughi perché, ai sensi delle responsabilità che gli spettano in materia di protezione, e tenuto conto degli impegni internazionali dell'Algeria come paese ospite, proceda alla registrazione ed al censimento della popolazione dei campi, conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza del 2011 ed il 2012.



Caro popolo,



Il nuovo ordine magrebino al quale abbiamo richiesto l'anno scorso, diventa oggi più che mai una necessità imperiosa che occorre trasformare in una realtà effettiva e tangibile, in previsione della costruzione della casa maghrebina comune.



Ciò induce per i cinque stati magrebini il dovere di impegnarsi a rompere con l'immobilismo che ipoteca il futuro dell'Unione maghrebina, e che ne fa già il progetto d'integrazione regionale meno avanzato sulla scala del continente africano.



Ciò impone dunque di operare francamente ed in buona fede alla messa a punto di meccanismi di solidarietà, di complementarità e d'integrazione, tale da rispondere alle aspirazioni dei nostri popoli fratelli e liberare le loro energie. Questi meccanismi dovrebbero favorire la valorizzazione e lo sfruttamento delle potenzialità comuni dei nostri popoli, come pure la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Permetterebbero inoltre di stimolare la crescita e la creazione di ricchezze e garantire la sicurezza collettiva.



Il Marocco continuerà a rafforzare le sue relazioni con i paesi africani fratelli tanto a livello bilaterale che regionale, nonostante l'ostinazione di alcuni da accamparsi su una posizione anacronistica che si fonda su tesi sterili ed inapplicabili, che ignora o che contrasta così le evoluzioni oggettive che conosce la cartella del Sahara Marocchino.



Parallelamente, il Marocco, sulla base della sua fede incrollabile nella precisione della sua causa e la pertinenza dei suoi orientamenti e stando consapevole interamente del dovere che gli spetta riguardo alle popolazioni del suo Sahara, non permetterà in alcun modo e sotto nessun pretesto soltanto la sorte del suo Sahara cioè tributario dei calcoli e delle manovre basse delle altre parti. È per questo che proseguiremo i processi di sviluppo e d'ammodernamento in corso nel nostro Sahara, con più costanza e determinazione.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro impegno da attuare la regionalizzazione avanzata, cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo. Inoltre, crea un clima mobilizzatore portato da una dinamica societaria promettente che favorisce la nascita di nuove elite, in particolare fra le donne ed i giovani, nel quadro di un'alternativa democratica aperta al potere.



Nello stesso ordine di idee, teniamo a salutare l'importanza dei cantieri multipli di sviluppo, lanciati globale a profitto delle popolazioni della regione. Sottoliniamo nuovamente la necessità di rafforzarli e insufflare loro una nuova dinamica in base alle prospettive ambiziose che si aprono grazie ai progetti che strutturano in via di realizzazione, di programmazione o di valutazione.



A tale riguardo, chiamiamo all'elaborazione di un modello di sviluppo regionale integrato e rigoroso, essendo applicato ad una scala più ampia possibile e che mira a creare una sinergia ed una complementarità tra i programmi settoriali. Poiché si tratta di raccogliere le varie sfide che la regione affronta e di favorire la predisposizione di un sistema economico regionale, che sia favorevole alla crescita ed alla creazione di ricchezze e generatore di occupazioni, in particolare a profitto dei giovani.



Per garantire le condizioni di successo di questo progetto ambizioso, ed di questo a disposizione del Consiglio economico, sociale ed ambientale in termini di competenze, di attribuzioni e di composizione plurale, è più atto a garantire la preparazione secondo un approccio che permette la partecipazione delle popolazioni interessate ed il contributo di tutti gli attori nazionali.



Caro popolo,



Proseguendo instancabilmente l'azione che conduciamo in attesa di garantire più progressi e sviluppi economici, sociale e culturale alle nostre province del Sud, ribadiamo con forza la nostra fedeltà al giuramento della Marcia Verde, restando fermamente attaccati all'integrità territoriale del regno, alla sua sovranità piena ed intera ed alle sue costanti incoronate e perseverando nella costruzione del Marocco dell'unità, del progresso e della prosperità.



È il migliore impegno di fedeltà alla memoria dell'artigiano della Marcia Verde, nostro venerato padre, suo maestà il re, Hassan II, che Dio abbia il suo cuore, ed a quella dei martiri dell'integrità territoriale.



Cogliamo quest'occasione commemorativa per rendere omaggio alle nostre forze dell'esercito reale, la polizia reale, le forze ausiliarie, la sicurezza nazionale, l'amministrazione territoriale e la protezione civile, in particolare quelli dei loro membri che sono disposti nelle nostre province sahariane, e di cui salutiamo la mobilizzazione costante per vegliare alla sicurezza e la stabilità della patria, come pure la devozione nella difesa della sua integrità.



''Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh''.














Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

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mercoledì 28 marzo 2012

Lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' (Presidente del Parlamento europeo)




Lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' (Presidente del Parlamento europeo)
26/03/2012


Il regolamento della questione del Sahara passa per un processo politico reciprocamente accettabile, ha affermato, domenica a Rabat, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.


Il Sig. Schulz, che rispondeva allora di una conferenza stampa congiunta con il presidente della camera dei rappresentanti Karim Ghellab ad una questione sul ruolo che può svolgere il Parlamento europeo per il regolamento della questione del Sahara, ha segnalato che la chiave per la soluzione di questione non è a Bruxelles.


Non è l'Unione europea né il Parlamento europeo che risolveranno questo problema, ha sostenuto. Il Presidente del Parlamento europeo aveva affermato in un'intervista alla MAP che lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' e che l'insieme della regione del Magreb guadagnerebbe a vedere la questione regolata nel quadro di un processo politico.

''L'UE desidera vedere giungere una soluzione concertata e reciprocamente accettabile, e sostiene interamente l'inviato personale dell'ONU Christopher Ross'', ha notato.

Il Sig. Martin Schulz ha riservato il suo primo spostamento in un paese fuori Unione europea al Marocco.

È stato ricevuto sabato da SM Re Mohammed VI ed aveva al suo programma una serie di interviste con i responsabili marocchini, fra cui il capo di governo, Adbelilah Benkirane, il ministro degli esteri Saad Dine El Otmani, come pure i presidenti della camera dei rappresentanti, Karim Ghellab, e della camera dei consulenti, Mohammed Cheikh Biadillah.




Fonti:

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martedì 3 gennaio 2012

Il Mali accusa il Polisario di utilizzare il suo territorio per rapimenti e traffico di droga (AFP)




Il Mali accusa il Polisario di utilizzare il suo territorio per rapimenti e traffico di droga (AFP)

28/12/2011





Il Mali " prende le sue distanze" con il Polisario, accusandolo in particolare di " utilizzare il suo territorio per eliminazioni e traffico di droga e che sospetta Sahraoui di collusione con Al-Qaïda al Maghreb" , riporta, martedì, l'Agenzia France Presse (AFP).



Il Mali è " in rabbia contro il Polisario" , ha indicato una fonte vicina al governo maliano, citata dall'agenzia.



Da due anni, " il Mali non riconosce più di fatto RASD", tiene a ricordare Moctar Diallo, il professore di diritto all'Università di Bamako, citato dall'agenzia, aggiungendo che il Mali ritiene che " occorre piuttosto sostenere il piano dell'ONU" sulla questione del Sahara.

" Due giovani sahraoui sono implicati nel rapimento di due francesi a Hombori " nel Nord-est del Mali, in fine novembre 2011, indica un documento dei servizi di sicurezza del Mali, consultato dall'AFP.

Il documento intitolato " Al-Qaïda nei campi del Polisario" , aggiunge che " il Mali ha anche la prova che gli elementi del Polisario sono implicati in un traffico sotto-regionale di droga".

Il documento dei servizi maliani evoca " due Sahraoui implicati" in quest'abduzione, derivati dai campi di Tindouf, in Algeria, e che " sono stati sedotti dalla leggenda di Hakim Ould Mohamed M' Barek alias Houdheifa, grande figura del settore Polisario dell'AQMI" , riporta l'agenzia.

Secondo Oumar Diakité, un responsabile di Sicurezza maliana, " AQMI si sistema ovunque, in Algeria, in Mauritania ed in Mali ma (essa) ha le sue ramificazioni nelle file del Polisario. Intermediari vi sono stati reclutati" , prosegue la stessa fonte.

Ufficiali maliani inoltre hanno recentemente affermato che tre europei rapiti il 23 ottobre in campi di Tindouf, nel sud-ovest dell'Algeria, sono stato con la complicità del " settore sahraoui" dell'AQMI, secondo la stessa fonte, che ricorda che Bamako ha recentemente " denunciato l'entrata illegale" sul suo territorio di uomini armati derivati dal Polisario per uccidere un uomo e togliere molti altri, qualsiasi imputato " a torto " , secondo lui, da parte del Polisario di avere partecipato al rapimento dei tre umanitari occidentali.

" É la seconda volta in meno di due anni che vengono da noi per creare il disordine. La prima volta, c'era per una storia tra trafficanti di droga (2010) nella quale (elementi del Polisario) erano implicati" , denuncia Amadou Diré, consigliere comunale a Timbuctù (nord del Mali).



Secondo osservatori, " Polisario ha cercato nell'operazione in Mali di recuperare gli ostaggi, ma soprattutto mostrare che non resta inattivo contro l'AQMI", indica l'agenzia, che ricorda che un nuovo incidente si è verificato tra le due parti la sera del 24 dicembre con " l'espulsione" con la sicurezza maliana di otto giovani di questo movimento che vuole entrare in Mali da parte del Niger.

" Non avevano carte in norma. Occorre rispettare leggi in Mali soprattutto quando ci si viene a farsi propaganda dubbiosa", ha dichiarato all'AFP, un ufficiale di polizia maliana, Moussa Koly.

Fonti:

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mercoledì 23 febbraio 2011

La pertinenza dell'iniziativa marocchina d'autonomia messa in rilievo da esperti in diritto internazionale

 
 
 
La pertinenza dell'iniziativa marocchina d'autonomia messa in rilievo da esperti in diritto internazionale

23/02/2011

La pertinenza dell'iniziativa marocchina di assegnare un'ampia autonomia alla regione del Sahara è stata messa in rilievo da esperti in diritto internazionale che prende parte ad un seminario a Dakhla.

Organizzato dal Consiglio consultivo dei diritti dell'Uomo (CCDH) sul tema " la dimensione di democrazia e dei diritti dell'Uomo nell'iniziativa marocchina per il negoziato di uno statuto d'autonomia per la regione del Sahara" , questo seminario di due giorni, tenuto a porte chiuse, conosce la partecipazione di eminenti specializzati di diritto internazionale e di diritto internazionale dei diritti dell'Uomo che rappresenta università e centri di ricerca in Argentina, Belgio, Canada, Francia, Svizzera e Spagna.

 In una dichiarazione alla stampa, la signora Anne Mandeville, professore all'università di Toulouse (Francia), ha sottolineato l'importanza di quest'iniziativa " chi si sostiene, di una parte, su una presa in considerazione dell'universalità dei diritti dell'Uomo, e d'altra parte, sul rispetto delle specificità culturali proprie delle popolazioni locali".

Da parte sua, il sig. Benoît Pelletier, professore titolare di diritto costituzionale alla facoltà di legge dell'università d' Ottawa (Canada), ha rilevato che il progetto d'autonomia è credibile e conforme agli standard internazionali in materia, aggiungendo che quest'iniziativa conferma " la legittimità del passo marocchino agli occhi della Comunità internazionale e gli sforzi del regno in attesa di raggiungere una soluzione a questo conflitto".

Il Sig. Pelletier ha sottolineato d'altra parte gli sforzi fatti dal Marocco in materia di riforme politiche e democratiche.

Da parte sua il sig. Ahmed Bouachik, professore alla facoltà di legge di salato e co-direttore della rivista marocchina d'amministrazione, ha notato che la proposta d'autonomia relativa alla regione del Sahara è un'iniziativa funzionale, aperta, pronta ad ogni negoziato ed intelligente poiché risponde alle norme ed agli standard internazionali.

É un'iniziativa che permetterà alla popolazione locale di gestire i suoi affari in modo democratico, ha sostenuto.

Lunedì, primo giorno di questa riunione, è stato imperniato sul tema " garanzia del piacere dei diritti dell'Uomo nel quadro dell'autonomia territoriale" , con la presentazione di una serie di esposti su " l'autonomia regionale come leva per la promozione dei diritti dell'Uomo" , " i diritti culturali nell'iniziativa marocchina per l'autonomia della regione del Sahara" , " i diritti dell'Uomo nel'iniziativa d'autonomia: per un approccio professionale e giuridico" , " la validità dell'iniziativa marocchina per l'autonomia del Sahara nei confronti del diritto internazionale" e " il patto dei diritti civili e politici nel quadro dell'iniziativa marocchina".

Il giorno di martedì è messo sotto il tema " dimensione democratica dell'iniziativa marocchina d'autonomia per la regione del Sahara" , con al programma delle relazioni su " l'autonomia e la democrazia: sguardo comparativo sui processi marocchino e nord-irlandese" e " l'iniziativa marocchina nel contesto di democrazia decentralizzata".

 L'obiettivo di questo seminario è di fare emergere le disposizioni degli standard internazionali in materia dei diritti dell'Uomo dedicate nell'iniziativa marocchina in particolare la dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, il Patto sui diritti civili e politici, il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e gli altri strumenti internazionali pertinenti in materia dei diritti dell'Uomo.





Fonti:


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